E se la mente fosse un oceano immenso?
In superficie il vento (spazzatura di oggigiorno) crea le onde (dialogo interiore, emozioni fasulle, arrivismo, passato e futuro). In profondità – raggiungibile con la meditazione – troviamo la pace (silenzio, assenza di disturbi, sensazioni vere, saggezza, potenza senza limiti).
Sono stati fatti parecchi esperimenti: se in una città c’è un congruo gruppo di persone che medita, il tasso di criminalità scende del 25%.
Si dice che gli “indios” non videro subito le caravelle di Colombo. Solo uno sciamano (con la mente particolarmente aperta) riuscì a notare che l’acqua era increspata. Dopo ore di attenta osservazione riuscì a vedere le caravelle e ad avvertire il resto della popolazione: anche loro quindi riuscirono allora a scorgerle. La mente non riesce a vedere ciò che non ha ancora visto: false credenze le impediscono di riconoscere cose di cui non ha conoscenza. Il mondo che vediamo è illusorio: le vibrazioni che ci arrivano dall’esterno vengono interpretate dalla mente che le “trasforma” in oggetti – che in realtà non esistono, se non ai nostri occhi.
Le emozioni sono causate da pregiudizi e credenze della mente superficiale tramite il dialogo interiore: le sensazioni sono invece frutto della mente profonda.
Italiano: Fig. 2. Diagramma di Freud riguardante la struttura gerarchica della mente: Id: inconscio; Ego: Io: Super-Ego: Super-Io. (Photo credit: Wikipedia)
Esistono vari livelli: sonno, sogno, veglia, stato meditativo… questi sono soltanto i primi quattro… e poi? (ora non c’è spazio né tempo per un approfondimento)
Cos’è la mente profonda se non un osservatore silenzioso?
Va eliminato l’attaccamento emozionale al soddisfacimento dell’esperienza stessa: necessitiamo di un distacco, cioè di un equilibrio tra il non negarsi nulla e il non abbandonarsi a nulla.
Ma allora come eliminare lo “sfidante”? Come far tacere la mente superficiale con il suo odioso chiacchiericcio? Con la disciplina (spesso rara e discontinua), cioè il decidere di agire consapevolmente, agire senza aspettative e accettare con serenità qualsiasi risultato.
Gli elementi da tener presente sono: energia, consapevolezza, attenzione.
Dove vogliamo stare?
Italiano: PTO / Disturbi mentali: Modello delle funzioni della mente umana (Photo credit: Wikipedia)
Creazione consapevole o deriva inerziale?
Disciplina o abitudini?
Non attaccamento o tossicodipendenza emozionale?
Al principio della “spirale di depotenziamento“, c’è l’immagine della mente superficiale.
La disciplina deve essere indirizzata su due aspetti:
- la non espressione delle emozioni negative (originate dal pensiero negativo)
- la riemersione della mente profonda
L’emozione negativa dissipa energia, va quindi espressa, ascoltata, accettata e lasciata andare.
Negli stati di emergenza (a.e. paura di morire, terremoto, incendio…) la mente di ferma e si vive nell’adesso.
Cosa siamo veramente? Chi sono io?
Io sono silenzio interiore: il silenzio interiore è il vero obbiettivo della meditazione.
Errore cartesiano: “Penso dunque sono”. Il pensiero non è consapevolezza e l’identità non va confusa col pensiero.
L’attenzione non va quindi posata sui pensieri della mente superficiale, ma sulle percezioni dell’istante presente raccolte dai nostri sensi.
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RIASSUMENDO
Cos’è la piramide della riconquista? Ci sono quattro fattori essenziali:
- disciplina
- non espressione delle emozioni negative
- riemersione della mente profonda
- silenzio interiore