I villaggi di Timor Ovest

Se siete arrivati a Timor, probabilmente è per conoscerne le tradizioni. Ecco cosa potete aspettarvi di trovare.

Boti, stando alle guide, dovrebbe essere il villaggio più tradizionale, più vero. Quello in cui c’è ancora un re che decide come i sudditi debbano vestirsi e chi debbano pregare. O cosa, da bravi animisti. Ci si arriva dopo aver passato tre ore su un pullmino sovraffollato e un’altra ora abbondante aggrappati al sellino posteriore di una motoretta su strade a dir poco dissestate e attraverso un fiume in secca. Arrivati a Boti, si scopre che l’elettricità c’è, ma che viene usata «solo per i turisti» che vogliono fermarsi a dormire. Così, almeno, assicura il re. Si possono anche comprare prodotti tipici (ikat, borselli, collanine) nella cooperativa locale gestita dalle donne del villaggio. Gli uomini lavorano nei campi e curano gli animali. L’impressione è che il re abbia capito come convogliare le risorse turistiche nel proprio regno. Non pensate di arrivare qui ed entrare in un altro mondo.

Nome è il villaggio più comodo da raggiungere, ad appena due chilometri a piedi dalla strada principale. Nonostante la vicinanza alla principale via di comunicazione dell’isola è l’unico in cui l’elettricità non arriva. Qui gli abitanti sono cristiani protestanti da almeno una generazione, ma il nonno del re (che nel frattempo si è trasferito nel paese vicino, dove si è riciclato come guida turistica e affitta una stanza della propria casa ai viaggiatori zaino in spalla) era ancora un cacciatore di teste. Il proselitismo cristiano non è arrivato da molto. Il villaggio è molto bello e le persone che vi accoglieranno molto gentili e disponibili. Come negli altri dovrete donare pochi soldi e firmare il guestbook, oltre che regalare la noce di betel. Ne vale assolutamente la pena.

Una delle poche abitanti di Temkessi

Temkessi è il villaggio più bello. Al centro dell’isola, è piuttosto difficile da raggiungere, a circa tre ore dal paese più vicino nel quale poter alloggiare. È arroccato in cima a una falesia e gode di un panorama che spazia fino al mare. Il re è morto da poco e ormai sono rimasti a vivere qui solo pochi anziani. Nonostante i pannelli solari sui tetti rendano le capanne più moderne, i più giovani si stanno spostando in abitazioni di cemento a qualche centinaio di metri. L’impressione è di camminare attraverso un villaggio quasi fantasma. Anche la vecchia casa del re non è stata ricostruita e della reggia svettano solo gli scheletri delle porte e dei pali portanti in cima alla falesia. Questo è un luogo affascinante e misterioso. Penserete di essere arrivati alla fine del mondo.

I villaggi di Timor Ovest (fonte)

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